Con l’arrivo del primo inverno, quello del 2017, abbiamo iniziato a dedicarci alle prime potature. Si doveva affrontare la giungla dei kiwi. Cresciuti senza controllo avevano creato un intrico di getti lunghi metri e metri che avvolgevano gli alberi più vicini e la siepe di bosso. Si avanzava passo passo, guadagnando terreno metro dopo metro. Quando tutto lo spazio è stato liberato abbiamo visto la nuova destinazione di quell’angolo: ideale per la parte di vivaio dedicato alle piante da ombra. I filari di alberi creavano un bosco ordinato, quando fossero spuntate le foglie avrebbero fatto una bella ombra luminosa, ideale per le nostre piante che non vogliono sole diretto.
In inverno tutto sembra ritirarsi in sè. Gli alberi sono nudi, l’erba è prosciugata dal gelo, appiattita, immobile, i cristalli di brina, che spesso coprono ogni cosa, cancellano i colori e li appiattiscono in un omogeneo biancore polveroso. Gli spazi sembrano dilatarsi e si mostrano nella loro essenza. Sgombrate le ramaglie, che avevamo raccolto in grandi cumuli, ritirate e messe da parte un pò di cose abbandonate qua e là, dai pali ai tutori abbandonati, a pile di mattoni e macerie, alla spazzatura vera e propria ammucchiata negli anni. Ora il nostro campo si presentava nudo e crudo, svuotato di tutto tranne degli alberi, che avremmo conservato in toto (anche quelli che sembravano un pò incongrui), della siepe che lo incorniciava, fatta di arbusti vari e di bossi in cattive condizioni (negli anni di abbandono le larve di piralide avevano banchettato ma, qualcuno meglio, altri meno, tutte le piante avevano resistito, a differenza di molti altri bossi in questa zona, uccisi in un paio di anni. Quale sia la ragione di questa resistenza non so dire; ho osservato che tutti i bossi che ho visto uccisi a seguito degli attacchi di piralide erano potati e topiati, i nostri non conoscevano forbici da anni)…..e il prato, che ormai, rasato un paio di volte, aveva perso l’ aria abbandonata e un pò selvaggia. Insomma: eravamo davanti alla classica pagina bianca e presi dallo smarrimento che questa produce.
Gennaio, con l’inizio del nuovo anno, è stato il mese in cui ha iniziato a mettersi in moto la macchina dell’immaginazione e dei progetti.
Anche delicato scrittore,oltre al giardiniere che è in te!lalla
"Mi piace""Mi piace"